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IL RAPPORTO SESSUALE E L'AMORE SECONDO LACAN

DOTT. ERRICO EGIDIO TOMMASO • feb 13, 2018

di Antonio Di Ciaccia


Lacan diceva che il rapporto sessuale non esiste .

Non è cioè mai possibile fare Uno con l’Altro attraverso la sessualità. L’ uomo e la donna conservano infatti una loro diversità incolmabile, pur nel rapporto sessuale. Che dunque, a rigore, rapporto non è.

L’uomo è attratto e gode del pezzo di corpo della donna . Quel divino dettaglio che rivela la nostalgia del primo oggetto d’amor e, la madre . Ciò che Lacan chiama oggetto “ piccolo a ”. Oggetto perduto ma nello stesso tempo frammento che resiste ad ogni forma di addomesticamento pulsionale e che orienta fatalmente il desiderio di un uomo. La sessualità maschile è dunque circoscritta, chiusa sull’oggetto, improntata sull’avere, comandata dal fallo . In un certo senso un po’ idiota, nella misura in cui è ciecamente determinata da specifiche caratteristiche dell’oggetto. Che le fanno mancare l’incontro con la particolarità dell’Altro, la relazione, il rapporto con l’essere del partner nella sua totalità.

Anche la donna è spinta in un certo senso verso il ritrovamento dell’oggetto perduto, del tratto paterno . Questa ricerca è però difficilmente separabile dalla domanda d’amore . La donna è libera dalla schiavitù del fallo. Cosa che da una parte dà una possibilità supplementare al suo godimento , esponendolo all’infinito, sganciandolo dalla tirannia del pezzo. Dall’altra espone però ad una certa fragilità identitaria , che la porta a cercare conferme del suo essere nel desiderio dell’Altro. Ecco che la domanda d’amore ha per lei la funzione di argine rispetto alla propria mancanza . A volte la domanda d’amore di una donna può arrivare fino all’eccesso, trasformandosi in un’ ossessione distruttiva .

Abbiamo allora sul versante maschile la ricerca del pezzo, su quello femminile la domanda d’amore. Che fa sì che l’uomo e la donna siano un po’ come Achille e la tartaruga i quali, secondo il noto paradosso di Zenone , si trovano condannati a non incontrarsi mai.

Che cosa può compensare questa disimmetria fondamentale dei sessi ? Usando le parole del maestro francese, cosa supplisce all’inesistenza del rapporto sessuale? La risposta che Lacan ci dà è l’amore . L’amore, quello corrisposto, quello che fa sì che l’amante sia anche l’amato , permette il rapporto fra soggetti. Si ama l’eterogeneità radicale dell’Altro, l’altro in quanto Altro. Al di là delle qualità che possiede, semplicemente per se stesso. Desiderio e godimento non si trovano più in opposizione ma, grazie al miracolo dell’amore, si allacciano.

La mira di un’ analisi in fondo è quella di permettere a un soggetto di incontrare l’amore. Di esporsi cioè alla contingenza della vita, al nuovo, all’urto del non ancora conosciuto. Qualcosa che si pone al di fuori della ripetizione nevrotica , della ricerca dell’ oggetto perduto .

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Ma cos'è questo Fantasma di cui tanto si parla in psicoanalisi e non solo - anche se in altri ambiti per lo più declinato al plurale? Per dirla nella maniera più semplice possibile, il Fantasma, il Fantasma fondamentale per meglio dire, può essere immaginato come una sorta di griglia, di "schema" articolato, per lo più inconscio, attraverso cui affrontiamo, viviamo, interpretiamo la realtà che ci circonda, in particolare le nostre relazioni con l'Altro (e con noi stessi). Possiamo dire che il Fantasma è il modo attraverso cui il soggetto si suppone per l'Altro e come ritiene che l'Altro a sua volta lo supponga : una sorta di lente che interponiamo tra noi e il mondo e attraverso la quale filtriamo l'esperienza che ne facciamo. In altre parole, il Fantasma - che ognuno si costruisce a modo suo a partire sin dalle su più precoci esperienze di vita - è ciò che condiziona il modo attraverso cui ognuno di noi vive la propria vita, da quando è piccolo, fino a quando muore. Per Lacan, però, il Fantasma è almeno altre due cose: 1) una sorta di piattaforma "girevole" entro cui circola, si muove, "corre come un furetto", il desiderio , cercando continuamente dove collocarsi e soprattutto come uscirne; 2) una struttura che conferisce consistenza al soggetto , soprattutto quando deve affrontare ciò che non conosce, ciò di fronte a cui può sentirsi solo e perso, vale a dire il Reale , il reale soprattutto del proprio desiderio. Il Fantasma è dunque non solo ciò che ci condiziona e ci imbriglia, ma anche ciò che ci sostiene nei momenti decisivi. Lacan collega dunque il Fantasma al desiderio in quanto è attraverso di esso che il soggetto si illude di intravedere e acciuffare l'oggetto del proprio desiderio: " E' nelle maglie dell'articolazione del fantasma soggettivo che il desiderio compie i suoi giri senza trovarvi mai un punto di arresto: se è nel fantasma che il soggetto cerca da una parte l'aggancio del suo desiderio verso l'Altro, è nel fantasma stesso che vi trova dall'altra la difesa nei confronti dell'angoscia di precipitarvi del tutto ." (Lacan) Vuole dire che, se, da una parte, il Fantasma ci permette di tendere verso l'Altro , l'Altro del nostro desiderio, dall'altra, esso è anche ciò che ci permette di non "precipitarvi del tutto", per questo, nella famosa formula del fantasma ($◇⍺) , Lacan, tra il Soggetto ($) e l'oggetto del desidero (⍺) sceglie il "punzone" (◇) che indica una relazione di attrazione e di respingimento al tempo stesso. Ora, in conseguenza dell'esistenza del Fantasma soggettivo, il rapporto col mondo non può essere mai del tutto obiettivo e mai diretto, ma è sempre mediato, e dunque un po' "distorto" e "interferito" dal Fantasma stesso. E' soltanto attraverso l'esperienza psicoanalitica che si viene prima o poi a sapere di questo fantasma, e a riconoscerlo come proprio. Ed è soltanto in analisi che arrivare a riconoscere il proprio Fantasma, il poterci fare i conti, il poterlo "attraversare", come dice Lacan, ci aiutano a farci capire -e anche cambiare- molte cose di noi, il nostro modo di vivere, il nostro modo di amare e di godere, il nostro modo di stare al mondo, con i nostri simili, in maniera più sopportabile. #fantasmasoggettivo #fantasmafondamentale #desiderio #reale #esperienzasoggettiva
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