Infanzia e adolescenza

Perché mio figlio è così chiuso? Perché ha tanti scoppi d’ira? Perché piange tanto? Perché le insegnanti dicono che è svogliato? Cosa sono questi tagli sulle braccia? I quesiti e le preoccupazioni che attraversano la mente dei genitori riguardo ai propri figli sono molteplici. Freud, infatti, faceva rientrare l’educare e l’essere genitori tra i

compiti più difficili. Perché? Ci ricorda Lacan che il piccolo d’uomo viene al mondo prematuramente: non è dotato di linguaggio e già deve barcamenarsi tra stimoli interni ed esterni, pur senza essere dotato di tutte le capacità che glielo permettano.

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Infanzia, adolescenza


La madre, i genitori e chi lo circonda saranno le figure facilitatrici nella formazione e nell'espressione delle abilità cognitive, emotive e sociali del piccolo. L’incontro del bambino, caratterizzato da un determinato temperamento, con l’ambiente circostante, è qualcosa di assolutamente imprevedibile i cui esiti danno il via a quella “singolarità” che caratterizza ciascun essere umano. In questo incontro così originale e singolare può capitare che ci sia un malessere, che si strutturi un “sintomo”, segno di un “qualcosa che non va” e che non deve essere ignorato.

  • Ma un bambino o un adolescente come potrebbe esprimere un disagio?

    I modi sono variegati e già la “scelta” che ciascuno fa di un sintomo dice qualcosa della propria singolarità: ansia, paure, fobie, scoppi d'ira, disturbi psicosomatici, condotte autolesionistiche, difficoltà di linguaggio, di apprendimento, abbassamento del rendimento scolastico, problemi del sonno... solo per dirne alcuni.


    Un approccio psicoanalitico adattato all’infanzia può rappresentare l’opportunità, per il bambino o l’adolescente, di affrontare le sue questioni nel modo giusto e trovare una via alternativa al sintomo per risolvere o convivere con quel “qualcosa che non va” e che gli aveva provocato un disagio profondo.


    Sta all’adulto cogliere i primi sintomi del disagio e non minimizzare e banalizzare la situazione, ma ricordarsi sempre che l’infanzia e l’adolescenza sono un serbatoio dal quale poter sempre attingere: cosa se ne farà un adulto di un serbatoio pieno di insicurezze, malessere e rabbia?

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