Depressione

Non ho voglia di fare nulla. Non riesco a trovare nessuna gioia di vivere. Mi sento triste e abbattuto, spento. Vorrei solo morire. Queste sono spesso le espressioni che rivelano l’esistenza di uno stato depressivo, di quella particolare condizione di profonda tristezza, di mancanza di desiderio e di gioia di vivere. La depressione, insieme

agli stati d’ansia, è una delle sofferenze psichiche più diffuse. Come l’ansia e molte altre manifestazioni può essere la conseguenza, l’effetto, per così dire, di un insuccesso, di una delusione, ma soprattutto di una perdita: la perdita del posto di lavoro, la fine di un amore, la scomparsa di una persona cara.

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La depressione


La depressione può essere dunque la manifestazione affettiva della perdita, di un lutto, ma in questi casi ha una sua logica, una sua comprensibilità, una durata relativa, e col tempo passa. Quando invece si vive una condizione depressiva senza perdita reale allora siamo in presenza di un problema più serio, di una depressione non più, come si dice, secondaria a un evento, ma “primaria”, che significa senza causa apparente. Solo che ancora una volta la causa c’è, non si vede, non si coglie, ma c’è: è nascosta, è dentro.

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    Negli accadimenti umani c’è sempre una causa, nascosta magari, inconscia, ma c’è sempre. Non esistono disturbi senza causa. Nella depressione primaria la perdita non è esterna ma interna. In questo caso si vive infatti come se si fosse stati colpiti da una perdita gravissima, irreparabile, che non è la perdita di qualcuno ma è la perdita immaginaria e terribile di se stessi. La depressione è l’espressione di un lutto perenne, di un lutto che non cessa. Uno stato depressivo lieve, non particolarmente grave, può essere affrontato sin dall’inizio con una psicoterapia o anche con un’analisi.


    Il problema del trattamento si pone invece per la depressione grave: in questo caso la scomparsa di qualsiasi desiderio di vivere può comportare anche l’assenza del desiderio di curarsi. Spesso, soprattutto inizialmente, non si può far altro allora che tentare una terapia farmacologica, antidepressiva, con la speranza che successivamente, anche grazie all’aiuto farmacologico stesso, possa emergere una maggiore disponibilità e il desiderio di intraprendere una psicoterapia che consentirebbe, soprattutto associata alla terapia farmacologica, una maggiore efficacia di risultato, in quanto solo una psicoterapia analitica può aiutare a elaborare quel lutto interno che è la base di ogni condizione depressiva.

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