LA RIVINCITA DELLA PSICOANALISI
Per Freud e i suoi seguaci sembra arrivato il momento della rivincita rispetto alla terapia cognitivo comportamentale, largamente diffusa e preminente a partire dagli anni '70, e considerata rapida, efficace e più economica. La 'guerra delle terapie' che negli ultimi decenni ha accompagnato l'analisi e gli analisti, secondo un articolo sul Guardian ripreso da Internazionale, sembra ora essere superata. Recenti studi - come riporta l'articolo - hanno mostrato che la forza della terapia cognitivo comportamentale, basata sull'idea che un problema si possa eliminare o gestire pur senza necessariamente andare a fondo della causa,sembra 'vacillare' e la psicanalisi si è' mostrata più efficace in uno dei disturbi più diffusi, la depressione. Il primo, norvegese, ha dimostrato come la terapia cognitivo comportamentale abbia dimezzato l'efficacia nella cura della depressione rispetto al 1977, il secondo invece riguarda il sistema sanitario inglese e la cura della depressione cronica, arrivando alla conclusione che 18 mesi di psicoanalisi sono più efficaci di altri trattamenti, tra cui la terapia cognitivo comportamentale. "È ora di tornare sul lettino?" si chiede il Guardian. "Negli ultimi decenni, nel mondo occidentale la terapia cognitivo comportamentale è sembrata rappresentare la soluzione per ogni disturbo psichico- spiega Pietro Roberto Goisis,psicanalista della Spi(Società psicoanalitica italiana)- la psicoanalisi, anche per responsabilità dei suoi protagonisti, è sembrata 'fuori moda'.
Poi, alcune novità tecniche e nuove disponibilità al confronto scientifico, hanno progressivamente fornito nuove evidenze, confermando così un'antica intuizione di Freud e Balint, secondo i quali una cura può essere efficace se è capace di indagare i piani più profondi della nostra mente".
"Ci sono tanti tipi di psicoterapia. Ma è difficile capire quali sono i più efficaci. Negli ultimi decenni la terapia cognitivo-comportamentale ha avuto la meglio sulla psicoanalisi tradizionale. Ma nuovi studi mettono in dubbio i suoi risultati."
Oliver Burkeman, il noto giornalista britannico, cerca in questo nuovo numero delle risposte alla sfida lanciata dalla psicoanalisi al disagio dell'uomo contemporaneo.
A differenza delle terapie "usa e getta", dilagate negli ultimi decenni di moda cognitivo-comportamentale con risultati molto modesti sul disagio psicologico, la psicoanalisi e le terapie basate sui modelli psicodinamici, dopo le conferme scientifiche ottenute anche da parte delle neuroscienze, sembrano nuovamente tornare a calcare la scena clinica.
La psicoanalisi si conferma dunque non solo un mezzo di interpretazione e conoscenza della realtà circostante, ma le psicoterapie psicodinamiche (derivanti cioè dai vari paradigmi teorici dei diversi orientamenti psicoanalitici), si collocano in primo piano nell'ambito della psicoterapia scientifica per la loro comprovata efficacia, senza rinunciare anche una visione della psicologia e della psichiatria che riesce ancora a preservare l'unicità e la singolarità dell'essere umano.
