Blog Layout

LA VIA DEL BENE COMUNE NON E' LA VIA DEL DESIDERIO

Egidio T. Errico • ott 09, 2019

Cosa vuol dire "non bisognacedere sul proprio desiderio"

Nel Seminario VII, l'etica della psicoanalisi, a pag. 372, Lacan chiarisce il concetto cardine dell' etica soggettiva, e dunque della pratica psicoanalitica , in quanto pratica essenzialmente etica, che è di non cedere sul proprio desiderio descrivendone la struttura come quella condizione per cui "o il soggetto tradisce la propria via, tradisce se stesso, e lo sente anche lui. Oppure, più semplicemente, tollera che qualcuno con cui si è più o meno votato a qualcosa tradisca la sua attesa".


Lacan dunque osserva che il soggetto umano, in quanto soggetto desiderante , può ritrovarsi nella condizione di non riuscire a "stare" nel proprio desiderio, di non riuscire e tenerne sufficientemente conto, e dunque nella condizione di doverlo " tradire ", e questo essenzialmente per due motivi: o perché egli stesso per qualche ragione non riesce più a "seguire la propria via", o perché accetta e tollera che qualcuno con cui si è legato tradisca l'impegno che aveva assunto di rispettare il suo desiderio.


Questo qualcuno, a parte egli stesso, può essere un genitore, un parente, un insegnante, un amante, una partner, un terapeuta finanche, quando invita il soggetto a seguire il "bene" che gli sta indicando ("lo sai che io parlo per il tuo bene "), piuttosto che lasciare che egli segua il suo desiderio, e introducendo di fatto, in questo modo, la disgiunzione tra la via del bene indicata e la via desiderio .


In altri termini, quello che Lacan vuole ricordare, soprattutto agli psicoanalisti , è che seguire la via del proprio desiderio non è affatto scontato, non è una cosa semplice, in quanto lungo quella via il soggetto non può trovare nessuno che lo garantisca circa l'esito cui il desiderio lo conduce e che dunque, in conseguenza di ciò, il soggetto può appellarsi a chi invece gli indichi una via che gli garantisca il bene. E di garanti del bene altrui in giro se ne trovano a bizzeffe, non ultimo tra gli psicoterapeuti .


Ma seguire la via del bene, che è per lo più quella del bene comune, non significa altro che tradire la via del proprio desiderio, che è invece la via del bene soggettivo. Lacan lega dunque il cedimento sul desiderio al tradimento in nome di un bene: il bene di cui sa colui che tradisce. E qui Lacan è chiarissimo: il bene in nome del quale si cede sul proprio desiderio sta sempre dalla parte di chi tradisce, mai dalla parte del soggetto del desiderio. Il soggetto del tradimento dell'aspettativa di desiderio non coincide mai con il soggetto del desiderio.


La via del bene comune non coincide mai con quella del desiderio, la via beninteso e solo la via.


Questa a mio avviso la struttura del cedimento sul desiderio che qui Lacan illustra e il cui esempio è Antigone , la quale sceglie di seguire il suo desiderio e non il bene che le viene promesso. Sceglie dunque di essere soggetto di desiderio e non soggetto del tradimento in nome del bene di aver salva la vita.

Ora l'analista è colui che, in nome dell'etica che fonda la sua pratica, vale a dire in nome del fatto che l'analisi si rivolge al soggetto del desiderio, non può mail collocarsi sulla via del bene, essendo tenuto all'unica via che gli compete, quella del desiderio.

Per questo Lacan senza mezzi termini puntualizza che una sola cosa l'analista deve desiderare, una sola cosa deve arrivare a costituire il suo desiderio -il desiderio dell'analista : quella di non cedere mai sul proprio desiderio.

Autore: DOTT. ERRICO EGIDIO TOMMASO 25 mar, 2024
L'odio non tollera la domanda
Autore: DOTT. ERRICO EGIDIO TOMMASO 16 feb, 2024
Perché la psicoanalisi fa bene
Autore: DOTT. ERRICO EGIDIO TOMMASO 20 gen, 2024
Ma cos'è questo Fantasma di cui tanto si parla in psicoanalisi e non solo - anche se in altri ambiti per lo più declinato al plurale? Per dirla nella maniera più semplice possibile, il Fantasma, il Fantasma fondamentale per meglio dire, può essere immaginato come una sorta di griglia, di "schema" articolato, per lo più inconscio, attraverso cui affrontiamo, viviamo, interpretiamo la realtà che ci circonda, in particolare le nostre relazioni con l'Altro (e con noi stessi). Possiamo dire che il Fantasma è il modo attraverso cui il soggetto si suppone per l'Altro e come ritiene che l'Altro a sua volta lo supponga : una sorta di lente che interponiamo tra noi e il mondo e attraverso la quale filtriamo l'esperienza che ne facciamo. In altre parole, il Fantasma - che ognuno si costruisce a modo suo a partire sin dalle su più precoci esperienze di vita - è ciò che condiziona il modo attraverso cui ognuno di noi vive la propria vita, da quando è piccolo, fino a quando muore. Per Lacan, però, il Fantasma è almeno altre due cose: 1) una sorta di piattaforma "girevole" entro cui circola, si muove, "corre come un furetto", il desiderio , cercando continuamente dove collocarsi e soprattutto come uscirne; 2) una struttura che conferisce consistenza al soggetto , soprattutto quando deve affrontare ciò che non conosce, ciò di fronte a cui può sentirsi solo e perso, vale a dire il Reale , il reale soprattutto del proprio desiderio. Il Fantasma è dunque non solo ciò che ci condiziona e ci imbriglia, ma anche ciò che ci sostiene nei momenti decisivi. Lacan collega dunque il Fantasma al desiderio in quanto è attraverso di esso che il soggetto si illude di intravedere e acciuffare l'oggetto del proprio desiderio: " E' nelle maglie dell'articolazione del fantasma soggettivo che il desiderio compie i suoi giri senza trovarvi mai un punto di arresto: se è nel fantasma che il soggetto cerca da una parte l'aggancio del suo desiderio verso l'Altro, è nel fantasma stesso che vi trova dall'altra la difesa nei confronti dell'angoscia di precipitarvi del tutto ." (Lacan) Vuole dire che, se, da una parte, il Fantasma ci permette di tendere verso l'Altro , l'Altro del nostro desiderio, dall'altra, esso è anche ciò che ci permette di non "precipitarvi del tutto", per questo, nella famosa formula del fantasma ($◇⍺) , Lacan, tra il Soggetto ($) e l'oggetto del desidero (⍺) sceglie il "punzone" (◇) che indica una relazione di attrazione e di respingimento al tempo stesso. Ora, in conseguenza dell'esistenza del Fantasma soggettivo, il rapporto col mondo non può essere mai del tutto obiettivo e mai diretto, ma è sempre mediato, e dunque un po' "distorto" e "interferito" dal Fantasma stesso. E' soltanto attraverso l'esperienza psicoanalitica che si viene prima o poi a sapere di questo fantasma, e a riconoscerlo come proprio. Ed è soltanto in analisi che arrivare a riconoscere il proprio Fantasma, il poterci fare i conti, il poterlo "attraversare", come dice Lacan, ci aiutano a farci capire -e anche cambiare- molte cose di noi, il nostro modo di vivere, il nostro modo di amare e di godere, il nostro modo di stare al mondo, con i nostri simili, in maniera più sopportabile. #fantasmasoggettivo #fantasmafondamentale #desiderio #reale #esperienzasoggettiva
Autore: DOTT. ERRICO EGIDIO TOMMASO 14 gen, 2024
Devo vedere l'osso
Autore: DOTT. ERRICO EGIDIO TOMMASO 14 gen, 2024
Neiroscienze e psicoanalisi
Autore: DOTT. ERRICO EGIDIO TOMMASO 13 gen, 2024
Lo scopo della cura psicoanalitica
Autore: DOTT. ERRICO EGIDIO TOMMASO 07 gen, 2024
L'etica del limite
Autore: DOTT. ERRICO EGIDIO TOMMASO 14 mag, 2023
Domanda di riconoscimento e domanda d'analisi
Autore: Egidio T. Errico 13 apr, 2023
Inconscio e intersoggettività
Autore: Egidio T. Errico 07 gen, 2023
Perché l'inconscio non può avere un suo corrispettivo neurofisiologico
Altri post
Share by: