IL TRAUMA
A partire dal famoso caso clinico intitolato " L'uomo dei lupi
" Freud
ha dimostrato che tra un traum
a e il sintomo che ne può conseguire non vi è in alcun modo, né un rapporto obbligato, né un rapporto lineare di causa-effetto
.
Affinché un sintomo si produca, come nel caso del sintomo fobico
, occorrono infatti due tempi più un meccanismo di retroattività, detto, in psicoanalisi, di " après coup
".
Primo tempo: una esperienza traumatica
accaduta in un' epoca o in un momento in cui non riesce a provocare nessun effetto (e nessun affetto
), se non la sua rimozione
.
Secondo tempo: una successiva esperienza di per sé del tutto normale (per esempio il ritrovarsi in uno spazio chiuso, come è il caso della claustrofobia
, o il dover prendere un aereo, o affrontare un viaggio, eccetera) che però si presta ad essere associata all'esperienza precedente rimossa.
In virtù di tale associazione
il soggetto
si può ritrovare a risignificare a posteriori (a partire cioè dall'esperienza attuale di dover prendere ad esempio l'aereo) in senso angoscioso la precedente esperienza (après coup), legando però (per falso nesso
, dice Freud) l' angoscia
all'esperienza attuale, cioè al prendere l'aereo.
Di qui il carattere metonimico
, cioè di spostamento della fobia, dovuto al fatto che affinché si produca un sintomo fobico non basta l'esperienza traumatica originaria, ma occorre una seconda esperienza a partire dalla quale la precedente viene rielaborata in senso traumatico.
Per questo non ha alcun senso, né può avere alcuna efficacia, intervenire in qualsiasi modo direttamente e solo sull'oggetto fobico attuale, come molte psicoterapie pure si propongono, ma è soltanto il lavoro sull'esperienza precedente
rimossa
, tale da scogliere il nodo, e il "falso nesso" che la collega al sintomo attuale, che può ragionevolmente portare ad una soluzione, più efficace e anche definitiva, del sintomo fobico, come è il caso appunto del trattamento psicoanalitico
.
