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IL TRANSFERT

DOTT. ERRICO EGIDIO TOMMASO • gen 08, 2018

il transfert nella nevrosi e nella psicosi


Se nel transfert nevrotico l'analista è riconosciuto come l'Altro di quella domanda intransitiva -la stessa che costituisce la domanda d'amore - in quanto mossa dal desiderio -e non dalla pulsione - che lo colloca come "essere (supposto) di sapere" e dunque complementare al sintomo nevrotico in quanto " essere di verità ", se, in altri termini, il transfert nevrotico va da sé in quanto può articolarsi attraverso la parola lungo quella catena significante che mantiene i suoi effetti di senso , nel transfert psicotico , invece, l'analista non può essere riconosciuto come l'Altro della domanda in quanto lo psicotico non può accedere all'uso della parola da incardinare nella trama significante di un discorso che abbia effetto di senso, di un discorso che mantenga il suo potere di significazione e possa costituirsi come domanda rivolta all'Altro.
Lo psicotico non può servirsi cioè della parola significante, della parola in quanto "essere di verità" perché il suo discorso è un discorso "f uori senso ", un discorso "fuori discorso" in quanto -a differenza del nevrotico- non muove dal ritorno del rimosso nell'inconscio, e dunque il suo sintomo, il sintomo psicotico - a differenza di quello nevrotico- non è una formazione dell'inconscio, non proviene dal rimosso, ma dalla forclusione , e dunque, non ritornando dal rimosso, esso proviene dall'esterno, dal reale . Lo psicotico dunque non può che collocare l'analista nel reale, a differenza del nevrotico che non può collocarlo se non nell'inconscio.

In conseguenza di ciò, allora, lo psicotico, più del significante , si serve della pulsione per articolare una catena significante costituita dunque dalla pulsione e non dalla parola. L'effetto del discorso psicotico non può essere dunque mai un effetto di senso, ma solo un effetto di godimento e il transfert dello psicotico non rappresenta l'investimento dell'analista come Altro della domanda, ma il tentativo di raggiungere l'analista come Altro dell'investimento pulsionale, l'Altro del godimento.

Ora dal momento che, come ci ha insegnato Freud , la pulsione cerca il suo oggetto senza mai raggiungerlo, ma vi gira continuamente intorno, (ecco perché la pulsione deve servirsi della ripetizione ), a differenza del nevrotico il cui transfert convoca e raggiunge l'analista come Soggetto supposto essere di Sapere, il transfert dello psicotico, essendo come abbiamo visto un transfert pulsionale, non raggiunge mai l'analista, ma lo circonda, lo accerchia facendone non un Soggetto supposto essere di Sapere, ma un essere di godimento.

Il nevrotico dunque, con il suo transfert interroga l'analista per interrogare se stesso, lo psicotico invece con il suo transfert non interroga, ma accerchia il suo analista.

Sul piano della cura ne discende che se, nell'analisi del nevrotico, l'analista può dare un "senso", in quella dello psicotico l'analista, più che un senso, non può che dare invece un " segno ".

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Ma cos'è questo Fantasma di cui tanto si parla in psicoanalisi e non solo - anche se in altri ambiti per lo più declinato al plurale? Per dirla nella maniera più semplice possibile, il Fantasma, il Fantasma fondamentale per meglio dire, può essere immaginato come una sorta di griglia, di "schema" articolato, per lo più inconscio, attraverso cui affrontiamo, viviamo, interpretiamo la realtà che ci circonda, in particolare le nostre relazioni con l'Altro (e con noi stessi). Possiamo dire che il Fantasma è il modo attraverso cui il soggetto si suppone per l'Altro e come ritiene che l'Altro a sua volta lo supponga : una sorta di lente che interponiamo tra noi e il mondo e attraverso la quale filtriamo l'esperienza che ne facciamo. In altre parole, il Fantasma - che ognuno si costruisce a modo suo a partire sin dalle su più precoci esperienze di vita - è ciò che condiziona il modo attraverso cui ognuno di noi vive la propria vita, da quando è piccolo, fino a quando muore. Per Lacan, però, il Fantasma è almeno altre due cose: 1) una sorta di piattaforma "girevole" entro cui circola, si muove, "corre come un furetto", il desiderio , cercando continuamente dove collocarsi e soprattutto come uscirne; 2) una struttura che conferisce consistenza al soggetto , soprattutto quando deve affrontare ciò che non conosce, ciò di fronte a cui può sentirsi solo e perso, vale a dire il Reale , il reale soprattutto del proprio desiderio. Il Fantasma è dunque non solo ciò che ci condiziona e ci imbriglia, ma anche ciò che ci sostiene nei momenti decisivi. Lacan collega dunque il Fantasma al desiderio in quanto è attraverso di esso che il soggetto si illude di intravedere e acciuffare l'oggetto del proprio desiderio: " E' nelle maglie dell'articolazione del fantasma soggettivo che il desiderio compie i suoi giri senza trovarvi mai un punto di arresto: se è nel fantasma che il soggetto cerca da una parte l'aggancio del suo desiderio verso l'Altro, è nel fantasma stesso che vi trova dall'altra la difesa nei confronti dell'angoscia di precipitarvi del tutto ." (Lacan) Vuole dire che, se, da una parte, il Fantasma ci permette di tendere verso l'Altro , l'Altro del nostro desiderio, dall'altra, esso è anche ciò che ci permette di non "precipitarvi del tutto", per questo, nella famosa formula del fantasma ($◇⍺) , Lacan, tra il Soggetto ($) e l'oggetto del desidero (⍺) sceglie il "punzone" (◇) che indica una relazione di attrazione e di respingimento al tempo stesso. Ora, in conseguenza dell'esistenza del Fantasma soggettivo, il rapporto col mondo non può essere mai del tutto obiettivo e mai diretto, ma è sempre mediato, e dunque un po' "distorto" e "interferito" dal Fantasma stesso. E' soltanto attraverso l'esperienza psicoanalitica che si viene prima o poi a sapere di questo fantasma, e a riconoscerlo come proprio. Ed è soltanto in analisi che arrivare a riconoscere il proprio Fantasma, il poterci fare i conti, il poterlo "attraversare", come dice Lacan, ci aiutano a farci capire -e anche cambiare- molte cose di noi, il nostro modo di vivere, il nostro modo di amare e di godere, il nostro modo di stare al mondo, con i nostri simili, in maniera più sopportabile. #fantasmasoggettivo #fantasmafondamentale #desiderio #reale #esperienzasoggettiva
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