Il soggetto desidera essere il desiderio dell'altro e desidera che l'altro desideri il suo desiderio. Lacan sottolinea che una tale articolazione del desiderio non può trovare la sua realizzazione nella vita cosciente del soggetto, e che dunque soddisfazione del desiderio e domanda di desiderio sono incompatibili. Per questo Freud vede nel sogno, e non nella realtà, il luogo della realizzazione del desiderio. Nella realtà il desiderio è destinato a rimanere insoddisfatto e il soggetto non può che sperimentarne la frustrazione. Ma è proprio questa posizione irriducibilmente insoddisfatta del soggetto circa il proprio desiderio che permette che il desiderio "incrociando la parola sulla linea del significante" diventi domanda e il soggetto possa incontrare l'altro. Per questo nel sogno se, nonostante il sogno, il desiderio incontra la parola e diventa domanda, viene sottratto alla soddisfazione allucinatoria, il sogno cessa e il soggetto si sveglia. Insomma là dove vi è soddisfazione del desiderio, l'altro non può essere mai incontrato. La soddisfazione del desiderio è sempre dell'ordine dell'allucinatorio e dell'autoerotico. La frustrazione del desiderio ne consente invece la trasformazione in domanda e permette al soggetto l'incontro con l'altro. L'altro, il vero altro, l'altro alloerotico, è chi risponde alla domanda, ma frustra il desiderio. Come l'analista. L'altro che invece accetta di essere il polo di soddisfazione del desiderio, evita la frustrazione ma non risponde alla domanda, è un altro autoerotico e non può mai essere l'altro della domanda d'amore del soggetto. In amore, paradossalmente, l'altro si incontra sulla via della frustrazione, non della soddisfazione, del desiderio.
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